Yuki Tsunoda

“Monza non è andata come speravamo, ma il lato positivo è che fino al giorno della gara, avevamo mostrato un ritmo incoraggiante, segno che abbiamo fatto progressi nelle ultime due gare. Successivamente, sono stato molto impegnato, iniziando con un viaggio a Venezia per la premiere di “Whatever it Takes”, un film che racconta la storia e l’evoluzione del nostro team nel corso degli anni. È stata solo la mia seconda visita a Venezia, un posto davvero straordinario. Il film è stato molto coinvolgente e ha rivelato aspetti di cui non ero completamente a conoscenza, mostrando come il team sia evoluto e la passione che lo anima. Davvero un ottimo documentario!

Poi sono volato in Germania per un evento Red Bull sul mitico circuito Nordschleife del Nürburgring. Lì, Sebastian Vettel era al volante di una delle sue storiche vetture Red Bull Racing, mentre io guidavo una Honda NSX GT3. Era la mia prima esperienza con quel tipo di vettura e su quel circuito, quindi tutto era una novità! Guidare lì è stata una vera sfida, con tante curve cieche e cambi di pendenza, si faceva fatica a capire se il tracciato fosse in salita o in discesa. Difficile immaginare come fosse correre lì con le vecchie monoposto di F1.

Adesso ci stiamo dirigendo in Asia per due gare consecutive, partendo dal circuito cittadino di Singapore. Mi diverto molto a guidare lì e l’anno scorso sono riuscito a entrare in Q3 in condizioni complicate, visto che non avevamo potuto usare le gomme da asciutto fino all’ultimo momento a causa della pioggia iniziale. In un circuito cittadino – e Singapore è un “vero” circuito cittadino, dato che si svolge su strade normalmente aperte al traffico – le condizioni del tracciato possono variare notevolmente da un anno all’altro e anche durante lo stesso weekend. Bisogna adattarsi gradualmente e girare il più possibile per prendere confidenza. Le prove libere 1 saranno fondamentali per valutare le condizioni del tracciato e capire come si comporta la nostra monoposto. Quest’anno, ci sono state alcune modifiche al layout della pista, in particolare nel settore 3, dove alcune curve sono state modificate per rendere il tracciato ancora più spettacolare con nuove possibilità di sorpasso”.

 

Liam Lawson

“Mi sono sentito decisamente più a mio agio a Monza rispetto a Zandvoort, sebbene ci sia ancora tanto da imparare. Sentirsi a proprio agio su queste vetture può fare davvero la differenza. Dopo aver corso in due gare, sto iniziando a comprendere meglio le diverse mescole degli pneumatici, elemento cruciale. Monza, nel complesso, è stata positiva, pur essendo stato deludente terminare appena fuori dalla zona punti. Sono convinto che con una partenza migliore, il risultato poteva essere diverso. È comunque un’esperienza da cui trarre insegnamento, e sono carico per le prossime sfide.

L’anno scorso ero a Singapore in veste di pilota di riserva. Da piccolo, era il mio circuito preferito, forse per la magia della gara notturna. Nei videogiochi di Formula 1, ci correvo spesso. Ricordo le promesse di mio padre di portarmi a vedere il Gran Premio; purtroppo, non ci siamo mai riusciti. Ma quest’anno lui verrà con me a vivere l’emozione del circuito in notturna!

Sono consapevole della difficoltà fisica di questa gara. Anche con tutto l’allenamento possibile, affrontare la F1 in queste condizioni è una sfida impegnativa. Ci siamo preparati al meglio e l’anno scorso ho avuto un assaggio della routine del fine settimana notturno: un’esperienza davvero unica. Il vero adattamento sarà familiarizzare con il circuito, che conosco solo attraverso il simulatore. I circuiti cittadini sono tra i più complessi da imparare a memoria. Acquisire la fiducia nelle prime fasi del weekend non è facile, ma come a Monza, cercherò di girare il più possibile. Adoro i circuiti cittadini, come Monaco, quindi sono certo che mi divertirò anche a Singapore.”