Pierre Gasly
“Come di consueto, in Giappone si respirava un’atmosfera unica, soprattutto per questo ritorno dopo tre anni. Tornare da pilota Honda è stato forte, tutta la squadra ha avuto un supporto incredibile e sono rimasto stupito dal numero di bandiere francesi tra la folla. È stato davvero speciale.
Adesso si va ad Austin, su un altro circuito molto interessante. L’anno scorso c’era tanto fermento e una grande folla grazie alla popolarità della F1 che esplode ogni anno di più negli Stati Uniti. Ricordo che quando sono partito da Austin l’aeroporto era pieno di tifosi che tornavano a casa da ogni parte dell’America, non c’era un passeggero che non fosse stato al COTA! Gli americani sono i re del divertimento e l’atmosfera è speciale. Mi piace davvero e durante l’inverno trascorro sempre un po’ di tempo negli States per seguire altri sport, come le partite della NBA e della NFL. Sanno il fatto loro su come si organizza un evento e quindi sono elettrizzato per questo fine settimana.
Il circuito mi piace: l’intero primo settore è velocissimo e occorre essere molto precisi nelle traiettorie, perché il modo in cui si affronta una curva influisce anche sul modo di percorrere quella successiva. In generale, quindi, è una pista tecnica.
Voglio chiudere questa stagione – le mie ultime quattro gare con la Scuderia AlphaTauri – con dei risultati positivi, anche se i miei trascorsi al COTA non sono mai stati niente di speciale. Mi sono ritirato diverse volte qui, incluso lo scorso anno a causa di un problema meccanico: diciamo che questa pista non mi ha mai sorriso particolarmente in passato, ma è un buon motivo per sperare che le cose vadano meglio questa volta. La pista è sempre molto accidentata e credo che con questa generazione di vetture la guida sarà ancora più complicata. Queste macchine sono molto rigide e sarà una grande sfida per tutti, anche se pare abbiano riasfaltato alcune sezioni all’inizio dell’anno, in tempo per la gara di Moto GP. Speriamo ci sia un miglioramento”.
Yuki Tsunoda
“Ripensando a Suzuka, mi sono davvero divertito a correre nel mio Paese. Correre in F1 in Giappone era un sogno e il primo giro delle prove libere è stato particolarmente emozionante; poi ho fatto un reset e sono tornato in me, ma ho sentito molta più energia, adrenalina ed entusiasmo. Peccato non essere riusciti a fare punti. Dopo la gara, ne ho approfittato per passare qualche giorno in Giappone ed è stato piacevole.
Adesso ci attende Austin, dove l’anno scorso sono andato abbastanza bene: dopo essere entrato in Q3, ho chiuso la gara nono. In effetti, per certi versi la pista è abbastanza simile a Suzuka, soprattutto la parte dopo la prima curva che richiama un po’ la sezione delle esse. Seguirò il mio consueto approccio e aumenterò gradualmente il ritmo durante il weekend. Se tutto va bene, nelle PL2 avremo un test pneumatici Pirelli che non abbiamo potuto effettuare sotto la pioggia a Suzuka. Ci tornerà utile per avere 30 minuti d’azione in più per prepararci. Ho intenzione di sfruttarli al massimo, perché voglio la Q3 sabato e i punti la domenica.
Se non ricordo male, la pista è piuttosto sconnessa soprattutto nel primo settore. Sarà quindi interessante vedere come si comporteranno le nuove vetture, anche se credo abbiano riasfaltato alcuni tratti. Modificare l’assetto per adattarlo ai dossi non è la direzione ideale per tirare fuori prestazioni, soprattutto nelle curve veloci, quindi dovremo trovare un compromesso. Speriamo di riuscirci e fare in modo che la vettura possa adattarsi bene al tracciato. Ad Austin c’è una bella atmosfera e, nel complesso, dovrebbe essere un weekend divertente.”